martedì 8 marzo 2016

Trivelle sì trivelle no... Chi l'ha visto, il Referendum?

Domenica 17 aprile si terrà il cosiddetto referendum anti-trivelle.
Tentiamo di fare un po’ di chiarezza su questo referendum del quale, nelle nostre zone, se ne si parla veramente poco (forse per la sindrome di NIMBY "Not In My Back Yard"), a differenza della visibilità che sta ottenendo in quelle regioni o zone costiere direttamente interessate.


Il 15 febbraio 2016 il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha indetto il referendum abrogativo del comma 17 dell’articolo 6 del cosiddetto “Codice dell’Ambiente” (d.lgs. 152 del 2006). L’articolo 6 recita: “Ai fini di tutela dell'ambiente e dell'ecosistema, all'interno del perimetro delle aree marine e costiere a qualsiasi titolo protette per scopi di tutela ambientale, in virtù di leggi nazionali, regionali o in attuazione di atti e convenzioni internazionali sono vietate le attività di ricerca, di prospezione nonché di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare”.
Ma il comma 17 legifera che: “I titoli abilitativi già rilasciati sono fatti salvi per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale”


In poche parole, il comma 17 permette di continuare a sfruttare il giacimento finché ci sarà gas o petrolio e non finché scadrà la concessione. Ora, il quesito referendario pone espressamente questo interrogativo: “Volete che, quando scadranno le concessioni, vengano fermati i giacimenti in attività nelle acque territoriali italiane anche se c’è ancora gas o petrolio?”.


Se vincerà il SÌ non sarà possibile continuare a sfruttare i giacimenti petroliferi, entro le 12 miglia, dopo la scadenza delle concessioni. Il Sì porterebbe quindi alla fine delle operazioni, anche qualora il giacimento consentisse l’ulteriore messa in atto di trivellazioni offshore. Tale disposizione, in ogni caso, non si applicherebbe alle trivellazioni sulla terraferma e a quelle che si trovano oltre le 12 miglia.
Se vincerà il NO, o se non venisse raggiunto il quorum, nessuna frase della legge verrà abrogata e tutto rimarrà com'è.


L'associazione SoldellAdda crede che il voto sia l’espressione del nostro diritto di tutti di scegliere. Come in qualsiasi competizione elettorale, anche, e soprattutto, con il voto ad un referendum abrogativo possiamo manifestare la nostra volontà. Invitiamo pertanto tutti quanti a documentarsi sul tema, capire nel dettaglio quali possano essere le ripercussioni ambientali, economiche, sociali dell’abrogazione o meno del comma 17.


Attenzione: si voterà nella sola giornata di Domenica dalle 7 alle 23.


Per ora ci siamo limitati a descrivere il referendum del 17 aprile. Dopo una discussione all’interno del nostro gruppo, non mancheremo di farvi avere la nostra opinione.

Aspettatevi, dunque, nuovi aggiornamenti.

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